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domenica 24 ottobre 2010

L' unico merito del cavaliere ...

Forse l'unico merito che potremo  attribuire a Berlusconi, dopo che ce ne saremo liberati, sarà quello di aver fatto emergere, nelle persone consapevoli del degrado in cui siamo scivolati, la volontà di cambiamento e la conseguente capacità di  reazione.Questo dubbio personaggio è riuscito ad esagerare disgustosamente con le sue questioni personali e il disinteresse per il governo del Paese. L'impressione che si ha dell' Italia è quella di un naufrago che annaspa per non affogare.  Il cavaliere ha palesato i  suoi istinti più biechi,  accumulato e consolidato ricchezza, si è  assicurato profitti a scapito del popolo credulone.  Affamato di giovani donne fino al ridicolo,  non ha esitato a trasformare in garçonniere anche i palazzi delle istituzioni.  Pervaso da un'ipocrisia elefantiaca e convinto di essere un gran simpaticone,  in più occasioni all'estero,  ha reso dell' Italia un' immagine cialtronescamente pietosa. Grandi proclami, annunci di riforme ma,  nella realtà,  i provvedimenti presi hanno favorito alcuni, impoverito molti  e indebolito i cardini su cui si regge il futuro del Paese: lavoro e scuola. Quella che ci pervade è una crisi profonda, non soltanto economica. La consapevolezza del declino morale ed economico nel quale stiamo inesorabilmente scivolando sarà l'occasione per un' inversione di tendenza reale?  Il malessere imperante dei lavoratori, degli studenti, dei pensionati, di  tutte le persone ormai deluse  e disilluse  che subiscono questa sorta di burla quotidiana pur non avendola voluta, votata,  tutto questo malessere morale ed economico,  potrà produrre un'energia da orientare verso un cambiamento positivo?  Il cammino non sarà breve, molto è da ricostruire e costruire, ristabilire e stabilire,  migliorare: scuola, lavoro, giustizia, fisco ... Qualche segnale si intravvede:  la manifestazione di Roma del 16 ottobre ha lasciato nei partecipanti una sensazione di nuove consapevolezze nella società, desiderio e volontà di affrancamento da un sistema basato su vecchie logiche politiche e imprenditoriali,  intimidatorie e ottuse. E' troppo auspicare di essere governati da politici capaci di legiferare con intenti equi e che tengono conto della pluralità dei cittadini e dei loro bisogni?