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mercoledì 15 dicembre 2010

Filastrocche con la I (tratto da "Marasma Site")

I MESI

GENNAIO mette ai monti la parrucca
FEBBRAIO grandi e piccoli imbacucca
MARZO apre gli occhi e inventa i colori
APRILE copre ogni prato di fiori
MAGGIO ti porge la rosa più bella
GIUGNO ha nel pugno una spiga e una stella
LUGLIO si beve il ruscello d'un fiato
sonnecchia AGOSTO in un ombra sdraiato
SETTEMBRE morde le uve violette
più saggio è OTTOBRE che nel tino le mette
NOVEMBRE fa di ogni sterpo fascina
verso il presepe DICEMBRE cammina.

sabato 11 dicembre 2010

VIOLENZA SESSUALE "LIEVE" AI MINORI:
ECCO I NOMI DEI SENATORI FIRMATARI
Si commenta da sé.
Si erano inventati un emendamento proprio carino.
Zitti zitti, nel disegno di legge sulle intercettazioni avevano infilato l'emendamento 1.707, quello
che introduceva il termine di "Violenza sessuale di lieve entità" nei confronti di minori.
Firmatari alcuni senatori di Pdl e Lega che proponevano l'abolizione dell'obbligo di arresto in
flagranza nei casi di violenza sessuale nei confronti di minori, se - appunto - di "minore entità".
Senza peraltro specificare come si svolgesse, in pratica, una violenza sessuale "di lieve entità" nei
confronti di un bambino.
Dopo la denuncia del Partito Democratico, nel Centrodestra c'è stato il fuggi-fuggi, il "ma non lo
sapevo", il "non avevo capito", il "non pensavo che fosse proprio così" uniti all'inevitabile
berlusconiano "ci avete frainteso".
Poi, finalmente, un deputato del Pd ha scoperto i firmatari dell'emendamento 1707.
Annotateli bene (e ricordate le facce):
sen. Maurizio Gasparri (Pdl),
sen. Federico Bricolo (Lega Nord
Padania),
sen. Gaetano Quagliariello (Pdl),
sen. Roberto Centaro (Pdl),
sen. Filippo Berselli (Pdl),
sen. Sandro Mazzatorta (Lega Nord
Padania)
sen. Sergio Divina (Lega Nord
Padania).
Per la cronaca:
il sen. Bricolo era colui che proponeva il "carcere per chi rimuove un crocifisso da un edificio
pubblico" (ma non per chi palpeggia o mette un dito dentro ad una bambina o un bambino);
il sen. Berselli è colui che ha dichiarato "di essere stato iniziato al sesso da una prostituta" (e da qui
si capisce molto...);
il sen. Mazzatorta ha cercato di introdurre nel nostro ordinamento vari "emendamenti per impedire i
matrimoni misti";
mentre il sen Divina è divenuto celebre per aver pubblicamente detto che "i trentini sono come cani
ringhiosi e che capiscono solo la logica del bastone" (citazione di una frase di Mussolini).
...e adesso cominciamo a riflettere se essere sempre politically correct con chi li ha votati sia una
mossa che paga...
fatela girare se avete voglia e tempo..l'informazione da oggi è un dovere quasi etico... anche per
ciascuno di noi.

domenica 24 ottobre 2010

L' unico merito del cavaliere ...

Forse l'unico merito che potremo  attribuire a Berlusconi, dopo che ce ne saremo liberati, sarà quello di aver fatto emergere, nelle persone consapevoli del degrado in cui siamo scivolati, la volontà di cambiamento e la conseguente capacità di  reazione.Questo dubbio personaggio è riuscito ad esagerare disgustosamente con le sue questioni personali e il disinteresse per il governo del Paese. L'impressione che si ha dell' Italia è quella di un naufrago che annaspa per non affogare.  Il cavaliere ha palesato i  suoi istinti più biechi,  accumulato e consolidato ricchezza, si è  assicurato profitti a scapito del popolo credulone.  Affamato di giovani donne fino al ridicolo,  non ha esitato a trasformare in garçonniere anche i palazzi delle istituzioni.  Pervaso da un'ipocrisia elefantiaca e convinto di essere un gran simpaticone,  in più occasioni all'estero,  ha reso dell' Italia un' immagine cialtronescamente pietosa. Grandi proclami, annunci di riforme ma,  nella realtà,  i provvedimenti presi hanno favorito alcuni, impoverito molti  e indebolito i cardini su cui si regge il futuro del Paese: lavoro e scuola. Quella che ci pervade è una crisi profonda, non soltanto economica. La consapevolezza del declino morale ed economico nel quale stiamo inesorabilmente scivolando sarà l'occasione per un' inversione di tendenza reale?  Il malessere imperante dei lavoratori, degli studenti, dei pensionati, di  tutte le persone ormai deluse  e disilluse  che subiscono questa sorta di burla quotidiana pur non avendola voluta, votata,  tutto questo malessere morale ed economico,  potrà produrre un'energia da orientare verso un cambiamento positivo?  Il cammino non sarà breve, molto è da ricostruire e costruire, ristabilire e stabilire,  migliorare: scuola, lavoro, giustizia, fisco ... Qualche segnale si intravvede:  la manifestazione di Roma del 16 ottobre ha lasciato nei partecipanti una sensazione di nuove consapevolezze nella società, desiderio e volontà di affrancamento da un sistema basato su vecchie logiche politiche e imprenditoriali,  intimidatorie e ottuse. E' troppo auspicare di essere governati da politici capaci di legiferare con intenti equi e che tengono conto della pluralità dei cittadini e dei loro bisogni?

martedì 24 agosto 2010

Lettura consigliata

"Le quaranta porte" di ELIF SHAFAK - Delicatezza e riflessione, amore e fantasia, ricerca dell'essenza della vita. Un romanzo meritevole di lettura, rimane un piacevole senso di ricchezza interiore

giovedì 12 agosto 2010

"Un nuovo approccio al bene primario e irrinunciabile che è il Lavoro ..."

Il titolo l'ho estrapolato dalla lettera di Filippo Pavan Bernacchi, presidente della neonata Federauto, inviata al quotidiano La Repubblica e da questo ieri pubblicata. La lettura della missiva  del presidente Pavan Bernacchi ha suscitato in me lo stimolo per alcune riflessioni. Qualche considerazione del presidente è condivisibile ma, purtroppo,  totalmente assente nella sua analisi, è la parte pregnante del sistema: la persona. 
Se il nuovo approccio al lavoro deve essere una rinnovata ed esasperata oppressione e limitazione dei diritti dei  lavoratori del settore (mai remunerati  abbastanza!) , non credo si proceda nella direzione giusta e dunque,  ben vengano i "no" di quel sindacato tanto inviso ai vari Marchionne. 
Chi conosce le realtà produttive, conosce pure gli industriali e questi, nella maggioranza dei casi,  non sono persone dotate di una spiccata propensione all'ascolto di ciò che non concerne il profitto.  In  alcune  aziende è difficile far rispettare il contratto nazionale di lavoro, anche questo sempre più vituperato e  ritenuto la  causa principale di ostacolo alla produttività, semplicemente perchè dispone delle regole. Lo status di lavoratore non è sempre facile come vogliono farci credere. Ci sono casi di rapporti di lavoro ai limiti della legalità (contratti con paga globale); l'esistenza delle attuali  regole presuppone comportamenti passati che hanno determinato la necessità di normare i rapporti di lavoro.
A quelli della mia generazione hanno insegnato che le regole ed il rispetto delle stesse sono fondamentali per il vivere civile. 
 E' vero che nei Paesi dell'Est europeo accolgono gli imprenditori a braccia aperte e per il momento sono disposti ad accettare tutto, pure a dare incentivi alle aziende che investono nei loro territori. Anche li, prima o poi ci sarà la necessità di legiferare in merito a salari, orari e condizioni ambientali: non penseranno di aver a che fare con popoli inferiori, spero,  ai quali propinare la vecchia teoria di Adam Smith del salario a livello di sussistenza.
Chissà se fra questi grandi pontificatori c'è qualcuno disposto, magari in incognito, a farsi assumere in una realtà produttiva, così, tanto per capire meglio gli operai e la loro condizione invece di rovesciargli addosso pure le  responsabilità che non hanno. Conoscere e toccare con mano il sistema. Simone Weil lo ha fatto, la prendano ad esempio. Tra l'altro è sconcertante quanto la realtà vissuta nel 1934 dalla Weil, non sia molto dissimile da quella attuale,  nonostante il progresso tecnologico. Ci si aspetterebbe qualche idea innovativa da questi grandi cocomeri, magari ... non so ... poter diventare azionisti delle aziende per le quali si lavora.
Mi è difficile intravedere in questo panorama "un nuovo approccio al bene primario e irrinunciabile che è il lavoro". Di nuovo non c'è proprio nulla, sono situazioni già vissute, note e molto datate. 


Lu.Ca

sabato 24 luglio 2010

" Larga la foglia
stretta la via
dite la vostra 
che ho detto la mia"

(Detto della nonna materna)